Ho trovato questa storia su internet, molto bella che può aiutare come spunto per creare una storia divertente con i bambini. Mi è piaciuta l'idea di trovare un posto alle emozioni. Non per forza bisogna raccontare questa storia ma si può coinvolgere, parlare con i bambini per capire dove secondo sono "posizionate" le emozioni, come fare a trovarle o a mandarle via.
E via con la fantasia!
- Allora, ascolta bene, perché questa è la storia di un bambino di nome Giacomino. Devi sapere che Giacomino aveva un sacco di cose nel suo corpo, oltre a quelle che hanno tutti quanti. Ad esempio Giacomino in un angolino piccino piccino, aveva la felicità. Dove pensi che si trovasse la felicità di Giacomino?
- Secondo me si trovava vicino al cuore.
- Proprio li. In un punto vicino al cuore era la sua felicità. Normalmente la felicità se ne stava tranquilla piccina piccina, ma a volte succedeva che la felicità decideva di uscire dal suo angolino, e allora iniziava a crescere, e a crescere, finché diventava così grande che a Giacomino veniva una gran voglia di correre e saltare e gridare. E quando saltava faceva dei salti altissimi
- fino a due metri?
- si, fino a due metri! Però la felicità non era sempre grande, spesso se ne stava li piccina piccina nel suo angolino vicino al cuore. Ma non stava mica da sola. Li vicino a pochi centimetri si trovava anche l’amore. A volte anchel’amore iniziava a crescere, e usciva dal cuore di Giacomino e invadeva tutto il corpo. E quando questo succedeva a Giacomino veniva una gran voglia di abbracciare tutte le persone a cui voleva bene, la sua mamma, il suo papà, il suo fratellino e la sua sorellina ad esempio. Andava da loro e li abbracciava forte forte.
- così forte che li stritolava come un pitone?
- più o meno così. Però normalmente l’amore se ne stava nell’angolino vicino al cuore e vicino alla felicità. Nel corpo di Giacomino però c’erano anche altre cose, ad esempio c’era la la tristezza. La tristezza normalmente se ne stava nel suo angolino….uhmm, dove stava la tristezza secondo te Vikingo?
- secondo me stava nel piede. Anzi nell’alluce!
- Ecco la tristezza normalmente se ne stava nell’alluce. A volte però la tristezza usciva dall’alluce, e diventava grande come tutto il piede, e saliva su per le gambe, e saliva su per il torso, e riempiva tutto il corpo. E quando latristezza diventava così grande Giacomino che faceva?
- aveva voglia di piangere. E non voleva fare più nulla!
- Si. Ma per fortuna non succedeva spesso, e gli bastava pensare a qualcosa di bello che subito la felicità usciva dal suo angolino e ricacciava la tristezza giù nell’alluce.
- E poi? Lo so io! C’era la rabbia!
- E si, Giacomino nel corpo aveva anche la rabbia.
- E la rabbia sta nella pancia!
- Infatti la rabbia di Giacomino stava sempre nella sua pancia, tranne quando iniziava a diventare grande, e allora usciva dalla pancia, e arrivava giù nelle gambe, e saliva su per le spalle e poi su per il collo e su fino alla testa. E quando la rabbia faceva così Giacomino aveva solo voglia di gridare, di rompere, di picchiare.
- e diventava tutto rosso! Anche io divento rosso quando mi arrabbio.
- giusto! Diventava tutto rosso proprio come fai tu quando ti arrabbi. E poi lanciava tutto quello che aveva intorno, perché aveva solo voglia di rompere tutto, anche le astronavi che aveva costruito con le costruzioni.
- e aveva anche voglia di rompere un ramo di un albero e tirarlo lontano, e dare calci e pugni a tutti.
- e non voleva che nessuno si avvicinasse, nemmeno la sua sorellina o il suo fratellino. E se lo facevano gli urlava così forte che loro si spaventavano e iniziavano a piangere. A quel punto però Giacomino si guardava intorno e vedeva i suoi giochi sparsi ovunque, e le sue astronavi rotte, e sua sorella e suo fratello spaventati, e allora piano piano la rabbia iniziava a diventare sempre più piccola, e lasciava prima la testa, e poi i piedi, e così via, fino a ritornare nel pancia. Però man mano che la rabbia tornava piccina nella pancia, la tristezza saliva su dai piedi, e a Giacomino iniziava a dispiacere molto per tutte le cose che aveva rotto, e anche un po’ per il fratellino e la sorellina.
- e allora sente l’amore che diventa più grande e caccia via la tristezza nel suo alluce. Eppoi sente la felicità, perché non fa niente che si sono rotti i giocattoli sono più importanti le persone a cui vuole bene.